Per Ernesto e Rodolfo

Jacobus Vaet (c1529 - 8 gennaio 1567): Currite, felices, mottetto a 6 voci (1563). The Song Company, dir. Roland Peelman.

Currite, felices divorum
Cura quod oras jam modo
Ad Hispanas instituistis iter,
Austriacae Rudolphe domus nova gloria fratri
Quique Erneste tuo cedere turpe putas.
Auspiciis ad sunt modo nam felicibus astra,
Atque parant faciles fata benigna vitas.
Et precibus votisque deos sine fine fatigans,
Fortuna en vestros excubat ante pedes.

Quorum ut optatos mundo sol cerneret ortus,
Serus anhelantes aequore mersit aequos.
Illa etenim facies, animosi plena vigoris,
Divina et vestri corporis effigies,
Nil penitus mortale, tenent manifestaque nobis.
Herculei reddunt seminis inditia,

Ergo, age cresce potens certissima cura deorum,
Blanditiae magni deliciaeque patris.
Vosque ubi longa senes capient fastidia terrae,
Det Deus aethereas inhabitare domos.

Ecco un esempio di mottetto profano: fu composto in occasione della partenza del­l’un­di­cenne Rodolfo d’Asburgo (poi divenuto imperatore come Rodolfo II) e del fratello di questi, Ernesto, alla volta di Madrid, ove i due giovani sarebbero stati ospitati presso la corte dello zio, il re di Spagna Filippo II – il dato permette di stabilire con certezza l’anno della composizione.

Rodolfo d’Asburgo (il futuro imperatore Rodolfo II) nel 1568
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